Gli errori commessi dalla Lega e da Matteo Salvini e il calo di consensi degli ultimi tempi: Vittorio Feltri chiaro sulle mosse del leghista.
Le recenti posizioni di Matteo Salvini su Trump e l’Europa stanno facendo parlare e stanno generando diversi commenti anche da parte del resto della maggioranza di Governo. Il leader della Lega non è certo nuovo a situazioni controverse e, in questo senso, è da leggere l’editoriale di Vittorio Feltri per Il Giornale incentrato proprio sul vicepremier e gli errori commessi in passato che hanno portato a lui e al suo partito un calo di consensi.

Feltri, gli errori di Salvini e la “caduta”
Intervenuto nel corso del suo ultimo editoriale per Il Giornale, Vittorio Feltri ha risposto ad un lettore che chiedeva un parere su Matteo Salvini e gli errori da lui e dalla Lega commessi nel tempo. Particolare spunto è arrivato dal reddito di cittadinanza che “è stato approvato con i voti della Lega di Salvini (Primo governo Conte)”.
In questo senso, il giornalista ha subito esordito dicendo: “[…] Le nostre aspettative erano così alte che quando Matteo ha commesso qualche errore, noi lo abbiamo attaccato, sentendoci delusi, criticato aspramente, e gli abbiamo pure negato il nostro voto. Lo hanno fatto milioni di elettori, altrimenti non si spiegherebbe la caduta alle urne, elettori i quali hanno deciso di dirottare verso Fratelli d’Italia, premiando la coerenza, quindi l’affidabilità, di Giorgia Meloni […]”.
Tuttativa Feltri ha spiegato di aver in parte rivalutato e perdonato Salvini “il quale credo che sia rimasto deluso dalla severità dei miei giudizi quanto io sono rimasto deluso da alcune sue scelte strategiche e politiche, soprattutto da quella di sfilarsi dal governo gialloverde […]”. Il giornalista ha fatto un focus sull’alleanza della Lega con il Movimento 5 Stelle, un qualcosa che appunto ha portato Salvini a fare delle scelte errate che ha pagato nei consensi.
“Salvini uomo d’onore”: ecco perché
Per Feltri, Salvini “[…] ha compiuto tante cose buone, ma in particolare ha un merito grandioso: egli è stato l’unico e il solo ad avere reso possibile il raggiungimento di quota zero di sbarchi clandestini sul nostro suolo […]”. E si è anche comportato come “uomo d’onore” in quanto “ha accettato di essere perseguitato, perseguito, attaccato mediaticamente a livello planetario, giudicato, processato, rischiando la condanna per avere difeso nient’altro che un principio di diritto, quello che uno Stato possa decidere chi possa entrare e come e chi non possa varcare le sue frontiere, nonché la Nazione Italia”. In questa ottica per Feltri sarebbe sbagliato mandare via Salvini: “Dargli un calcio sul posteriore e sostituirlo ora mi sembra poco corretto”, ha concluso il giornalista.